sabato 10 novembre 2012

GITA A SKAGEN


Il 70% delle conversazioni in questo posto riguardano: a) il freddo; b) la pioggia; c) gite. Per quanto riguarda le prime due non c'è niente da discutere ma sembra sia un modo per rompere il “ghiaccio”, persino con i ragazzi danesi. Per l'ultimo punto sono fiera di comunicarvi che ho fatto la mia prima gita a Skagen/Grenen che si trova nella punta nord (che più a nord non si può) della Danimarca.
Da brava guida turistica sono andata a leggermi la storia di questo posto e ho scoperto che qui è nata la cosiddetta “scuola di Skagen”, pittori attratti dalla luce di questo posto e dal paesaggio selvaggio che si riunirono qui verso la metà del diciannovesimo secolo per esplorare nuovi modi di espressione artistica.
(Per chi sia interessato: http://www.youtube.com/watch?v=EPFveUWYL3s)

Dunque domenica 4 novembre, zainetto in spalla, in compagnia di due ragazzi brasiliani, Joao e Andre, due spagnoli, Alex ed Elisa, e di Nina abbiamo preso un autobus e un treno (complessivamente 2 ore di viaggio) e siamo arrivati a Skagen dove abbiamo trovato qualcosa di sensazionale che non avevo mai visto in Danimarca: la pioggia! Considerando che veniamo tutti da paesi dove la pioggia è sintomo di brutta giornata, abbiamo aspettato e ci siamo detti: “tra poco smette!”. Dopo 20 minuti abbiamo deciso che avremmo camminato fino a Grenen (a tre chilometri) e ci saremmo comportati da veri danesi, incuranti della pioggia.
Il paesaggio era magnifico, la luce è veramente particolare e le case, tutte gialle, ci hanno accompagnato per tutto il cammino fino al faro di Skagen. Dopo questa lunga camminata ci siamo fermati a mangiare i nostri succulenti panini e siamo ripartiti verso la spiaggia per arrivare alla punta dove si incontrano i due mari “Kattegat” e “Skagerrak” (Mare del Nord e Mar Baltico). Non c'era molta gente (chi l'avrebbe mai detto?) così abbiamo ampiamente goduto della magia del luogo e ci siamo soffermati a fissare il mare alla ricerca delle foche.
Siamo poi tornati verso la stazione chiacchierando sotto la pioggia e abbiamo intrapreso il viaggio di ritorno. Peccato non aver visto il museo dove sono raccolte le opere di alcuni pittori, tra cui la famosa Marie Krøyer, ma di sicuro ci tornerò.
Questo luogo mi ha dato proprio l'idea di una sintesi della Danimarca, fatta di natura selvaggia e ordinata allo stesso tempo, e di sfumature diverse create dalla luce e dalle nuvole che si rincorrono velocemente in cielo.

2 commenti:

  1. Ciao Valentina!
    Che bello leggere ii tuoi racconti su questo inizio di master... ho trovato il tuo blog proprio stamattina cercando si google qualcosa tipo "come scegliere un master all'estero" e sono arrivata qui :-)
    Buon proseguimento, spero di leggere presto altri aggionamenti!

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  2. ciao...finalmente ho trovato qualcuno che ha fatto quello che vorrei fare io per proseguire i miei studi.Sono bene o male nella tua situazione di qualche tempo fa infatti sto per laurearmi in economia aziendale ma con ritardo e credo che l'esperienza master all'estero al posto della specialistica italiana sia l'ideale.
    Credo sia inevitabile trovarsi un po spiazzati all'inizio, ci sono tantissimi fattori da considerare ma come te inizio dall'esame di inglese. vorrei fare la preparazione all'estero magari nella città che ha il master che sceglierò ma non so se è la scelta migliore...grazie in anticipo e grazie sopratutto perché condividi la tua esperienza
    Renato

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