mercoledì 12 giugno 2013

NUOVO SEMESTRE E TIROCINIO


E' un bel po' che non scrivo sul blog ma tra una cosa e l'altra questo periodo è volato. Dunque, qui ad Aalborg si sta proprio bene in questo periodo. Mentre in Italia piove, qui c'è il sole, 20 gradi e le giornate sono molto lunghe, anzi, di più. Alle 4 ho già il sole che entra dalla finestra e fino alle 11 non tramonta. Il fatto è che non è mai buio buio quindi tutti noi studenti internazionali siamo abbastanza confusi da tutta questa luce. Mi sveglio e penso siano già le 11, quindi mi alzo e poi... e poi vedo che sono le 5 e che ho ancora 3 ore di sonno.

Dunque, mi è stato chiesto dove conviene vivere qui ad Aalborg. Io vivo ad Aalborg East, abbastanza lontano dal centro (8km) ma molto vicino alla mia università (2 km). Non saprei dove sia meglio vivere. Diciamo che la città ha problemi con gli autobus che dopo mezzanotte non girano più almeno per quanto riguarda la settimana. Quindi direi di vivere in qualche kollegium non troppo distante. Purtroppo è l'Accomodation Office a scegliere quindi non si può fare molto. 
Il periodo esami è quasi finito ed è quasi ora di andarsene. Dunque il secondo semestre è stato molto interessante come materie: International Political Economy, Challenges to Development e, per me, Latin America: current themes and problematiques. L'altro giorno noi di Development and International Relations abbiamo fatto il nostro ultimo esame: 


Considerando che erano due settimane che eravamo chiusi in biblioteca, non sembriamo neanche male. Subito dopo barbecue, pallavolo, calcio, sole, alcol.. THIS IS LIFE!

Dunque, parlando di cose serie, in questo semestre siamo stati impegnati nella ricerca di un tirocinio. Infatti nel terzo semestre è previsto che andiamo a studiare/lavorare fuori da Aalborg (forse puoi rimanere qui se vuoi). Dunque io ho cercato qualcosa in America Latina dato che la mia specialistica vuole che io scriva un progetto riguardo a questo. 
Così ho trovato un tirocinio di 5 mesi a Santiago del Cile!! Quindi tra due mesi si partirà di nuovo verso nuove mete. Mi occuperò di microcredito destinato per lo più a donne. Diciamo che sono felice per tre motivi: 1) il tirocinio è in Cile, uno dei motivi per i quali sono qui; 2) microcredito, quindi un po' di economia che non fa mai male; 3) è legato al tema dell'inclusione delle donne nel mercato del lavoro ovvero il mio progetto dello scorso semestre. Che dire? Bè che sono super contenta di partire anche se mi dispiace lasciare Aalborg. 



Scusate per la poca coerenza tra gli argomenti, la prossima volta cercherò di essere più ordinata!







venerdì 25 gennaio 2013

FINE ESAMI: WHAT A RELIEF!

Come avrete ben capito da facebook, cari amici gli esami sono finiti da de giorni ormai e io sono in vacanza. 
Dunque dopo un esame di tre ore di Teorie sulle Relazioni Internazionali e altri due esami, finalmente è arrivato il mio compleanno dove tutti si sono potuti rilassare e pensare ad altro. 
E' stato un bellissimo compleanno. Siamo subiti finiti in Jomfru Ane Gade che qui chiamano semplicemente "the street" o in danese "Gade", nel bar tedesco dove c'era la festa messicana e la promozione della birra Corona. Dopo un'ora che ero lì erano arrivati tutti i miei compagni e ognuno mi offriva qualcosa da bere. Tra birre, tequila e fisk bisogna ringraziare che le mie amiche tedesche, Karoline e Julia, mi abbiano preparato dei buonissimi muffin che abbiamo anche mangiato durante la serata. 
Dopo il bar tedesco, gli altri hanno insistito per andare anche al bar irlandese dove abbiamo finito la serata dato che erano ormai le 4. Inoltre eravamo tutti affamati quindi, appena tornata a casa, mi sono mangiata un ottimo sandwich.
I giorni dopo mi sono preparata per l'ultimo esame che consisteva nella difesa del progetto di gruppo su cui avevamo lavorato per due mesi. Finalmente il giorno è arrivato e tutto è andato benissimo, tanto che ci hanno dato un bel 12 a tutte che corrisponde ad un 30 e lode. Quello che ci importava era che gli esami erano finiti e che adesso abbiamo dieci giorni di pausa. 
Qui ad Aalborg ci sono -12 gradi quindi la voglia di uscire sta mano a mano diminuendo, la neve è dappertutto e non si scioglie e andare in letargo sembra quindi la scelta migliore! 
RONF RONF ... 
a presto


sabato 22 dicembre 2012

DANESI E DANIMARCA


Senza neanche rendermene conto sono passati quasi 4 mesi, sicuramente per me il periodo più lungo fuori casa. Cosa ho imparato dei danesi fino ad adesso?

- sono le persone più felici al mondo ma ancora mi chiedo perché; - fanno dei dolci buonissimi (ogni sabato me ne sono mangiati almeno 3); 

- non sono mai incazzati quando fanno le code e non passano avanti;

- adorano il Natale sopra ogni altra cosa e qui ad Aalborg abbiamo le luci di Natale da ottobre; inoltre la speciale birra di Natale viene distribuita in tutta la Danimarca il primo venerdì di novembre; 


- se vedono un po' di sole, si riversano nelle strade, spesso vestiti di niente mentre noi studenti internazionali non facciamo altro che comprarci vestiti termici per sopravvivere; 

- quando sono ubriachi, non sono necessariamente molesti ma le ragazze vanno in giro in vestiti succinti nonostante stia nevicando e ci sia un vento da bufera; 

- lasciano i passeggini con i bambini dentro fuori dai negozi, ancora non abbiamo capito la ragione ma, dopo accorte ricerche, abbiamo scoperto che lo fanno perché: 1) il bambino si abitui al freddo; 2) perché il sonno dei bambini non venga disturbato dai vari rumori all'interno di supermercati, bar.... Questo ci ha portato ad ampie discussioni sulla responsabilità dei genitori verso i figli, ancora non ne siamo venuti a capo ma ci rendiamo conto che le madri del nord sono completamente diverse da quelle del sud Europa; 

- comunque la Danimarca è sempre più economica della Norvegia. E mentre i norvegesi vengono in Danimarca a fare acquisti e i danesi vanno in Germania a comprare la birra, le coppie gay tedesche vengono in Danimarca per sposarsi: questa si che è globalizzazione;


- ogni danese deve avere una bandiera della Danimarca da qualche parte dentro e fuori casa; 

- le candele sono un "must" e, senza di loro, l'ambiente non è HYGGE (non esiste traduzione ma immaginatevi seduti intorno al caminetto mentre bevete una cioccolata calda con gli amici o la vostra famiglia, le candele sono accese, le luci soffuse e fuori nevica: questo è HYGGE); 

- li vedi sempre correre - con cinque gradi sotto zero, passeggino e cane - ma nei supermercati ci sono pareti intere di caramelle, patatine, dolci e bibite.. ecco scoperto il grande segreto!

- hanno una passione per gli interni ordinati e luminosi; - hanno il culto delle piante: un mese fa mi sono accorta per la prima volta che c'era un albero all'interno dell'università;

- ogni danese ha avuto, ha o avrà uno zainetto Fjallraven:

- Dopo 4 mesi riesco a riconoscere delle parole ma ancora non riesco a dire "Grazie mille" (Mange Tak). 

Per ora non mi viene in mente altro. Tra 4 mesi magari potrò dire qualcosa di più. Per tutti quelli che mi chiedono come sono i danesi di carattere, è la stessa cosa che chiedere come sono gli italiani. Ce ne sono di estroversi e di timidi, di belli e di brutti, di simpatici e non. God Jul! 

domenica 9 dicembre 2012

MASTER AD AALBORG: CONTROVERSIAL ISSUE

In queste settimane ho ricevuto alcuni messaggi su facebook riguardo al master qui ad Aalborg. Dunque, come già detto, io studio Development and International Relations con specialistica in Latin American Studies. Sono passati ormai quattro mesi da quando sono arrivata e sto cercando di farmi un'idea del metodo di studio danese anche discutendo con i miei compagni.
Alcuni compagni sono un po' delusi dal fatto che le lezioni sembrano dare un'infarinatura su mille teorie, ma, in realtà, non ne spiegano bene neanche una. Infatti ti danno montagne di cose da leggere ed è difficile avere il tempo per leggere tutto anche perché si tratta a volte di teorie molto complesse che richiedono un po' di tempo per essere capite. Poi ci sono altri, come me, che credono che il metodo sia buono perché ti dà sempre la possibilità di concentrarti su ciò che ti piace. Con questo intendo dire che, anche se in dieci lezioni spiegano dieci teorie diverse, alla fine hai un'idea di tutto e puoi scegliere quella che più ti interessa.
Il mio master per esempio è strutturato in 3 corsi da 5 crediti e un progetto da 15 crediti a semestre che mi dà la possibilità di concentrarmi sull'argomento che più mi interessa applicando le teorie che ritengo più consone.
Il metodo usato qui si chiama PBL (se venite qui ne sentirete parlare tantissimo dato che è conosciuto internazionalmente come "The Aalborg Method") ossia problem based learning. Ovvero questo metodo prevede appunto un progetto di gruppo dove è necessario applicare ciò che si studia ad un caso reale. Per esempio con il mio gruppo abbiamo scritto un progetto sull'inclusione delle donne nel mercato del lavoro in Arabia Saudita: ancora adesso mi chiedo come sia arrivata in Medio Oriente dal momento che la mia specialistica è sull'America Latina!
La Aalborg University ha diverse sedi: Esbjerg e a Copenhagen, a secondo dei master. L'Università ha sedi in tutta la città ed è quasi sempre provvista di mense.
Dopo un anno di master, per alcuni è possibile fare un tirocinio o studiare all'estero. Per esempio nel mio caso, avendo scelto questa specialistica, dovrei andare in America Latina oppure lavorare in un'azienda che si occupa di relazioni con questi paesi. Nel caso del tirocinio bisogna scrivere un progetto sul tuo lavoro, in caso di studio basta dare gli esami. Nell'ultimo semestre si scrive la tesi, 6 mesi di tempo e nel mio caso deve essere legata alla mia specialistica.
Se qualcuno è interessato può contattarmi o aggiungere un commento!

Qualche foto della mia università e della library






sabato 10 novembre 2012

GITA A SKAGEN


Il 70% delle conversazioni in questo posto riguardano: a) il freddo; b) la pioggia; c) gite. Per quanto riguarda le prime due non c'è niente da discutere ma sembra sia un modo per rompere il “ghiaccio”, persino con i ragazzi danesi. Per l'ultimo punto sono fiera di comunicarvi che ho fatto la mia prima gita a Skagen/Grenen che si trova nella punta nord (che più a nord non si può) della Danimarca.
Da brava guida turistica sono andata a leggermi la storia di questo posto e ho scoperto che qui è nata la cosiddetta “scuola di Skagen”, pittori attratti dalla luce di questo posto e dal paesaggio selvaggio che si riunirono qui verso la metà del diciannovesimo secolo per esplorare nuovi modi di espressione artistica.
(Per chi sia interessato: http://www.youtube.com/watch?v=EPFveUWYL3s)

Dunque domenica 4 novembre, zainetto in spalla, in compagnia di due ragazzi brasiliani, Joao e Andre, due spagnoli, Alex ed Elisa, e di Nina abbiamo preso un autobus e un treno (complessivamente 2 ore di viaggio) e siamo arrivati a Skagen dove abbiamo trovato qualcosa di sensazionale che non avevo mai visto in Danimarca: la pioggia! Considerando che veniamo tutti da paesi dove la pioggia è sintomo di brutta giornata, abbiamo aspettato e ci siamo detti: “tra poco smette!”. Dopo 20 minuti abbiamo deciso che avremmo camminato fino a Grenen (a tre chilometri) e ci saremmo comportati da veri danesi, incuranti della pioggia.
Il paesaggio era magnifico, la luce è veramente particolare e le case, tutte gialle, ci hanno accompagnato per tutto il cammino fino al faro di Skagen. Dopo questa lunga camminata ci siamo fermati a mangiare i nostri succulenti panini e siamo ripartiti verso la spiaggia per arrivare alla punta dove si incontrano i due mari “Kattegat” e “Skagerrak” (Mare del Nord e Mar Baltico). Non c'era molta gente (chi l'avrebbe mai detto?) così abbiamo ampiamente goduto della magia del luogo e ci siamo soffermati a fissare il mare alla ricerca delle foche.
Siamo poi tornati verso la stazione chiacchierando sotto la pioggia e abbiamo intrapreso il viaggio di ritorno. Peccato non aver visto il museo dove sono raccolte le opere di alcuni pittori, tra cui la famosa Marie Krøyer, ma di sicuro ci tornerò.
Questo luogo mi ha dato proprio l'idea di una sintesi della Danimarca, fatta di natura selvaggia e ordinata allo stesso tempo, e di sfumature diverse create dalla luce e dalle nuvole che si rincorrono velocemente in cielo.

sabato 1 settembre 2012

PRIMA SETTIMANA AD AALBORG



Alla fine della fiera, dopo TOEFL, applications a varie università, ho deciso di venire a studiare a Aalborg nel nord della Danimarca. Non importa se nessuno di voi sa dove sia né la Danimarca né Aalborg, vi posto una cartina per farvi capire dove sono in questo momento:



Dunque mi trovo nel Nord Jutland con circa 15 gradi (mi aspettavo molto peggio!).
Tornando indietro a qualche mese fa, ho scelto di studiare “Development and International Relations” con una specialistica in “Latin American Studies” ad Aalborg.
Arrivata lunedì 27 agosto posso raccontarvi un po' di cose, sempre che non siate già annoiati.
Intanto ho fatto scalo a Copenhagen e da lì sono arrivata direttamente all'aeroporto di Aalborg che è il più piccolo che abbia mai visto. Da qui una macchina ci ha portato allo Studenterhuset (Casa dello studente) che è un locale molto hyggelig dove ci sono i libri, il bar, le candele sopra i tavoli e i tavolini fuori dal locale, il biliardo, il calcetto e una sala per ballare. A me piace molto, contrariamente ad altri colleghi, perché mi ricorda un locale descritto in un libro che ho letto poco tempo fa quindi mi sembra veramente magico.
Dopo che ci hanno dato la borsa dell'università con tutte le informazioni utili, una macchina mi ha portato nella mia nuova casa e, dopo cinque minuti di panico perché non sapevo che si usasse un chip per aprire la porta, mi sono accasciata sul letto.
I giorni dopo sono stati abbastanza frenetici perché avevamo sempre qualcosa da fare: trovare le strade (non è semplice come credete), andare agli incontri sull'università...
Abito in una “casetta” monolocale di 29 mq ed ho il mio bagno e la mia cucina però vivo “outside the map” o meglio in the countryside a 6 km dal centro. Quindi ho fatto l'abbonamento mensile all'autobus e così posso raggiungere qualsiasi posto.
Dunque, cose interessanti riguardo la mia nuova vita qui (prime impressioni):
  • la città è veramente carina e i colori in questo periodo dell'anno sono veramente rilassanti (si spazia dal blu del canale, il verde dei prati e i colori gialli e arancio della countryside dove vivo io).
  • Le giornate sono più lunghe che in Italia e alle 9 di sera abbiamo ancora la luce (non durerà per sempre, quindi godiamoci questi ultimi periodi);
  • le frikadeller;
  • i danesi sempre fuori appena c'è il sole (solo loro possono giocare a pallavolo al parco con 12 gradi e uno sputino di sole).

Che altro dire?
Spero non vi siate stufati!