Il 70% delle conversazioni in questo
posto riguardano: a) il freddo; b) la pioggia; c) gite. Per quanto
riguarda le prime due non c'è niente da discutere ma sembra sia un
modo per rompere il “ghiaccio”, persino con i ragazzi danesi. Per
l'ultimo punto sono fiera di comunicarvi che ho fatto la mia prima
gita a Skagen/Grenen che si trova nella punta nord (che più a nord
non si può) della Danimarca.
Da brava guida turistica sono andata a
leggermi la storia di questo posto e ho scoperto che qui è nata la
cosiddetta “scuola di Skagen”, pittori attratti dalla luce di
questo posto e dal paesaggio selvaggio che si riunirono qui verso la
metà del diciannovesimo secolo per esplorare nuovi modi di
espressione artistica.
(Per chi sia interessato: http://www.youtube.com/watch?v=EPFveUWYL3s)
(Per chi sia interessato: http://www.youtube.com/watch?v=EPFveUWYL3s)
Dunque domenica 4 novembre, zainetto in
spalla, in compagnia di due ragazzi brasiliani, Joao e Andre, due
spagnoli, Alex ed Elisa, e di Nina abbiamo preso un autobus e un
treno (complessivamente 2 ore di viaggio) e siamo arrivati a Skagen
dove abbiamo trovato qualcosa di sensazionale che non avevo mai visto
in Danimarca: la pioggia! Considerando che veniamo tutti da paesi
dove la pioggia è sintomo di brutta giornata, abbiamo aspettato e ci
siamo detti: “tra poco smette!”. Dopo 20 minuti abbiamo deciso
che avremmo camminato fino a Grenen (a tre chilometri) e ci saremmo
comportati da veri danesi, incuranti della pioggia.
Il paesaggio era magnifico, la luce è
veramente particolare e le case, tutte gialle, ci hanno accompagnato
per tutto il cammino fino al faro di Skagen. Dopo questa lunga
camminata ci siamo fermati a mangiare i nostri succulenti panini e
siamo ripartiti verso la spiaggia per arrivare alla punta dove si
incontrano i due mari “Kattegat” e “Skagerrak” (Mare del Nord
e Mar Baltico). Non c'era molta gente (chi l'avrebbe mai detto?) così
abbiamo ampiamente goduto della magia del luogo e ci siamo soffermati
a fissare il mare alla ricerca delle foche.
Siamo poi tornati verso la stazione
chiacchierando sotto la pioggia e abbiamo intrapreso il viaggio di
ritorno. Peccato non aver visto il museo dove sono raccolte le opere
di alcuni pittori, tra cui la famosa Marie Krøyer, ma di sicuro ci
tornerò.